Parlare di DSU in Italia senza fare riferimento al contesto europeo e al Processo di Bologna non sarebbe sensato. E’ soprattutto nel confronto con gli obiettivi che tutti insieme gli stati si sono dati (e con i risultati raggiunti da ciascuno) che emerge un quadro della situazione.
Cosa è il Processo di Bologna?
Nel giugno 1999 i Ministri dell’Istruzione di 29 Paesi europei hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta i cui obiettivi sono:
- La libertà di circolazione dei giovani
- La compatibilità dei sistemi di istruzione dei singoli stati
- L’attrattività dell’istruzione europea anche nei confronti di giovani provenienti da paesi terzi
- Una crescita basata sulla conoscenza e sull’innovazione
L’impegno assunto a Bologna dagli Stati aderenti riguarda:
- l’adozione di un sistema di titoli di semplice leggibilità e comparabilità, anche tramite l’implementazione del Diploma Supplement
- l’adozione di un sistema essenzialmente fondato su due cicli principali, rispettivamente di primo e di secondo livello
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il consolidamento di un sistema di crediti didattici – sul modello dell’ECTS – acquisibili anche in contesti diversi, compresi quelli di formazione continua e permanente, purché riconosciuti dalle università di accoglienza, quale strumento atto ad assicurare la più ampia e diffusa mobilità degli studenti
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la promozione della mobilità mediante la rimozione degli ostacoli al pieno esercizio della libera circolazione con particolare attenzione:
- per gli studenti, all’accesso alle opportunità di studio e formazione ed ai correlati servizi;
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per docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo, al riconoscimento e alla valorizzazione dei periodi di ricerca, didattica e tirocinio svolti in contesto europeo, senza pregiudizio per i diritti acquisiti
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la promozione della cooperazione europea nella valutazione della qualità, al fine di definire criteri e metodologie comparabili
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la promozione della necessaria dimensione europea dell’istruzione superiore con particolare riguardo allo sviluppo dei curricula, alla cooperazione fra istituzioni, agli schemi di mobilità e ai programmi integrati di studio, formazione e ricerca.
Leggiamo nel Documento ANDISU “Per una CARTA EUROPEA degli studenti universitari”:
“La creazione dello Spazio Europeo dell’istruzione trova il suo naturale e logico completamento nella parallela istituzione dello Spazio Europeo del Diritto allo Studio, inteso come diritto sociale e al contempo come fattore di crescita e sviluppo. IL diritto allo studio in questa accezione, infatti, non è solo una misura assistenziale per gli studenti più bisognosi, ma è anche una misura di accompagnamento per tutti i giovani inseriti o che intendono inserirsi in percorsi di formazione.”
Leggi il testo integrale del documento ANDISU: Per_una_CARTA EUROPEA_degli_studenti_universitari